L'incidente di caccia del secondo sindaco più amato d'Italia ispira auliche parole all'oscuro Culbianco.

Già con il nome del luogo del misfatto ci siamo: Aquileia. L'aquila, si sa, evoca personaggi di altissimo acume intellettuale.  Tradotto: persone sveje. Toh, ci saremmo aspettati un Falconara (AN) o un Mira (Ve) o, rimanendo in ambito provinciale, una  Croce dello Schioppo.

O lo schioppo che diventa una croce? Che aprirebbe scenari inattesi:  i Templari, le Crociate, i Cavalieri medievali, Alberto da Giussano, ecc… ecc...

Ma torniamo a noi. Il fatto: il cacciatore più amato dai veronesi e da Santoro si trova nelle tenute di Zonin, il noto produttore de bon vin, da Gambellara.  Da Gambellara alla gambizzazione, passando per Gambettola (FO) e Pietro Gambadilegno (Peg Leg Pete, oddio, ci siamo), il passo è più che breve. Anzi, una trentina di metri: il primo tordo di un metro e settanta che finisce nel raggio d'azione del  sindaco quasi più amato d'Italia e da Travaglio ci lascia le penne. Basta un pallino, beh dai, cinque o sei, ben assestati.

L'episodio ha subito rilevanza nazionale: il suo sodale di partito, Maroni, dichiara che ci poteva scappare il morto.

Repubblica e il Fatto Quotidiano non commentano. Il quasi morto, invece, commenta a denti stretti e si fa curare a Monfalcone (ci risiamo, GO). Si riporta che il malcapitato avvertita del forte bruciore. Ma non viene specificato in quali parti del corpo. Certo che il rinculo ha avuto effetti devastanti.

Dai, Tosi, si consoli! A differenza di noi poveri mortali, il futuro, nonostante la probabile denuncia, ce l'ha assicurato. Viste le sue mire politiche a respiro nazionale, fra qualche tempo lo sceriffo più invidiato da Tex Willer e Kit Carson e Peter Gomez concorrerà al Parlamento.

E lì lo vediamo bene come franco tiratore. Dio, bisogna vedere poi chi impallinerà: fuoco amico? Certo che se se questo è uno dei trecentomila fucili della Lega, siamo messi proprio bene! Più che un cacciatore, un salame cacciatore. Un Negroni.

Qualcuno dice che adesso bisogna che si dimetta da Presidente di qualche Lega Caccia e che gli si ritiri la licenza. Eh no, per Diana! Che resti e gliela si lasci! Anzi lo si faccia diventare arcisceriffo di tutte le leghe cacciatori, Arci compresa.

Se tutti i cacciatori fossero come lui, saremmo pieni di gioiosi volatili svolazzanti per le campagne. Ecco, deve essere proprio così: a Tosi devono piacere così tanto i osei che preferisce vederli vivi e vegeti e saettanti per aria piuttosto che flosci e senza vita per le terre.

W TOSI sceriffo, w il far north e W i grandi Butch Cassidy e Sundance Kid (al secolo Robert LeRoy Parker e Harry Longbaugh)! Questi si, banditi veri!