Gli esperti si sono pronunciati, gli affaristi pure. Ma cosa ne pensa il popolo, la 'ggente', del buco delle Torricelle' L'opinione di un 'ggiovane'.

Ad ogni piè sospinto il nostro sindaco non perde occasione di ricordarci che il traforo si farà. Francamente non avevo un'opinione chiara in merito perché non sono un tecnico, ingegnere, urbanista, tuttologo. Ma dopo aver sentito parlare l'assessore Corsi ho capito: è giusto che il traforo non si faccia.

In un incontro pubblico non ha fatto che ribadire che la sua maggioranza ha vinto le elezioni con il 65%: questo non ha nulla a che vedere con la bontà del progetto. Ricordo che la maggioranza votò anche Barabba e questo, a quanto pare, non legittimò più di tanto l'uccisione del 'biondo'.

Gli è stato anche chiesto se poteva riportare l'opinione di un qualsiasi urbanista che avallasse il traforo, ma non è riuscito a citarne nemmanco uno. Da qui due conclusioni:

1) è giusto fare di tutto per fermare il traforo;

2) mia zia Idelma è più responsabile dell'Assessore Corsi.

L'insistenza del Comune mi suona strana alla luce di una manifestazione di 3.000 persone con all'interno parimenti persone del centro destra e del centro sinistra: perché un sindaco così attento alla comunicazione e al consenso continua a spingere il traforo nonostante possa far scendere la sua popolarità?

Dati alla mano, il traforo serve a un comparto in particolare: i marmo-lapidei. Le aziende che lavorano in questo settore avrebbero un notevole taglio dei costi grazie al traforo perché tir, camion, furgoni potrebbero girare in minor tempo, meno gasolio, meno code e incidenti, meno costo di manodopera e quindi minor costo del lavoro.

Mi sono detto: "Cribbio," (beh, non esattamente 'cribbio')"potenti a Verona, questi che lavorano e trasportano il marmo!" Una lobby sconosciuta. Sconosciuta, ma vicina di casa sia del sindaco che dell'Assessore Corsi. Ci troviamo, infatti, in Lessinia, dalle parti di Grezzana, tra l'altro culla di Comunione e Liberazione.

Quindi cerco di capire quali siano le 2/3 aziende di trasporti che potrebbero essere le capofila di un progetto così potente, studio i dati del settore, quanti posti di lavoro producono nel territorio, cose così. E scopro che il giro di affari è a mala pena paragonabile a quello di una traversa di via Mazzini, altro che lobby.

Come dicono a Roma: stanno tutti o quasi alla canna der gas! Il traforo non è la prova della loro potenza, bensì, forse, il tentativo estremo di salvarsi le chiappe. Si tratta di aziende piccole e piccolissime che non si reggono più con le loro gambe o che hanno visto calare la propria redditività e cercano nel pubblico un aiuto.

Vi ricordate un paio di anni fa, quell'autotrasportatore di Grezzana che sterminò moglie e figli per poi suicidarsi? Tosi ha quindi deciso che il bene della città passa attraverso le grandi opere utili solo ad una zona di Verona e ad un suo settore economico. Siccome non lo può dire, parla del bene per la comunità.

Se il sindaco avesse detto come stanno realmente le cose ("dai, diamo una mano a questi poveri furgonisti") almeno mi avrebbe insinuato un dubbio sulla bontà del progetto del traforo, ma così non ho dubbi: il traforo non s'ha da fare anche se non penso che il sindaco troverà una scusa per battere in ritirata.

Ci proverà fino in fondo, contando sull'indifferenza della sciapa opposizione del centro sinistra in Comune!