I nodi vengono al pettine. A Quinzano non si vive più.

Come avevamo previsto, la popolazione di Quinzano comincia a subire le conseguenze di questa assurda iniziativa edilizia. Nelle case vicine al cantiere non si può più vivere per il rumore e le vibrazioni provocate dalle ruspe e dai demolitori che stanno scavando nel cantiere..

Le lamentele stanno trasformandosi in denunce ed esposti. Giustamente, perché la legge, se da un lato permette di costruire una volta ottenuta la concessione, da un altro proibisce comunque di arrecare danno in qualsiasi maniera con emissione di polveri, rumori e vibrazioni oltre i limiti consentiti e comunque in maniera tale da rendere la vita insopportabile.

Non era difficile prevedere queste ed altre conseguenze che arriveranno col tempo. 

Mi riferisco al passaggio continuo di grossi camion e successivamente di automobili per una strada concepita a suo tempo per i carri trainati da buoi e cavalli.

E' incredibile che i tecnici del Comune, quando hanno firmato la concessione, non abbiano valutato l' impatto di una costruzione di 19.000 metri cubi su un contesto come quello di Quinzano.

E' una situazione ineluttabile? No.

Esiste una legge dello Stato Italiano, la Legge n.42 del 2004, detta comunemente Legge Urbani, rinforzata dal ministro Rutelli alla fine della precedente legislatura, che si occupa proprio di queste situazioni.

Questa legge individua nel Paesaggio Italiano uno dei beni più preziosi dello Stato, della collettività, prima ancora dei Musei e delle Pinacoteche. Elegge il Paesaggio a bene inalienabile a lo indica come risorsa fondamentale della nostra nazione.

Arriva ad attribuire al Ministro per i Beni Ambientali il diritto di intervenire direttamente, quando sia chiara l' inadempienza dei Comuni e delle altre amministrazioni locali deputate a difendere i principi illustrati dalla legge.

In altre parole il Ministro Bondi può annullare le concessioni date dal Comune di Verona, se ritiene che queste concessioni abbiano violato lo spirito e il corpo della legge.

E' chiaro che questo può accadere solo se i nostri politici, al di là degli schieramenti e delle vicende passate, decidono di intervenire presso il ministro e mostrano una unanimità di intenti che metta il ministro nelle condizioni di intervenire.

L' associazione Il Carpino e la popolazione di Quinzano si aspettano questo dai nostri amministratori e da tutti i politici di Verona. Si aspettano un intervento che spazzi via tutti i vecchi giochetti e gli scaricabarile e che dia un segno di novità e di cambio di rotta.



Mario Spezia

Aps Il Carpino