A Monteforte la Lega, PN e Forza Nuova danno lezione di integrazione degli stranieri e di contrasto al fondamentalismo islamico. Pare che in tutto il paese l'unico a reagire con intelligenza e senso civico sia stato il parroco, un uomo che il mondo "fuori da queste mura" è andato a vederlo con i suoi occhi.

Andrea Bassi, che mira ad occupare lo spazio lasciato libero da FlavioTosi nella Lega, fa la voce grossa:

"Il sindaco di Monteforte d'Alpone prende atto formalmente che la Lega aveva ragione: nel capannone in zona industriale stava sorgendo una vera e propria moschea. Finalmente ha aperto gli occhi e ha bloccato ogni adeguamento tecnico dell'immobile. Incredibile comunque che un'associazione islamica potesse operare a sua insaputa, a patto che fosse realmente così visto che lo stesso Marini si è pubblicamente dichiarato a favore di un centro per musulmani. Se non si fossero accorte la Lega e l'opposizione di ciò che stava accadendo, dopo le segnalazioni degli imprenditori – conclude Bassi – quel capannone in area industriale si sarebbe già trasformato in moschea, con un afflusso di centinaia di islamici in una zona deputata ad altra fruizione come accade da tempo a San Bonifacio".

Era intervenuto, con una petizione firmata da 822 persone, il circolo Progetto Nazionale di Valdalpone: "Nessuno ha mai discusso la libertà di culto, quello che abbiamo chiesto è che il paese sia tutelato da insediamenti che nascono come centri culturali e che poi, come dimostrano tanti altri esempi nel veronese, si trasformano in veri e proprio punti di raccolta di un numero non controllato di persone; dunque che sia garantito il rispetto delle regole per tutti e con esso il diritto alla sicurezza e i diritti di tutti".

A dare man forte alla Lega e a PN è arrivato anche il nucleo veronese di Forza Nuova con un presidio in piazza Salvo d'Acquisto per manifestare contrarietà all'insediamento di nuovi luoghi di culto islamici, "in ragione del fatto che tali centri costituiscono la base ideologica e di reclutamento, utilizzata anche a scopi terroristici da pericolosi personaggi che, agendo da teste di ponte, permetteranno all'Islam di conquistare il suolo europeo dopo più di 2mila anni".

Il parroco la pensa diversamente sulla petizione contro il centro islamico, perché, secondo don Mario, l'azione in questo caso cozza sia contro il comandamento dell'amore e il principio di fratellanza del Vangelo, sia contro l'articolo 19 della Costituzione sulla libertà di culto. Ha anche fatto notare, il parroco, quella che secondo lui sarebbe stata una curiosa successione temporale, "di chi è venuto a messa e poi, fuori dalla chiesa, è andato a firmare contro la cosiddetta moschea".

"In 35 anni da missionario - avrebbe commentato don Mario - non ho mai avuto difficoltà a costruire una cappella in terra straniera".

Il vescovo muto come un pesce.

L'ufficio tecnico del comune di Monteforte d'Alpone ha bloccato i lavori per la costruzione del nuovo centro islamico. Nell'ordinanza del capo tecnico, con la quale vengono bloccati i lavori presso lo stabile di via dell'Artigianato, sono indicate come "irregolari" le opere di costruzione dell'altare, di un muro di cartongesso rivolto verso la Mecca, attacchi e rivestimenti per una cucina. Per l'associazione Unione, che ha deciso di chiedere assistenza legale, non ci sarebbe nulla di fuori norma.

Sembra che a Monteforte taluni abbiano confuso le moschee con le mosche:

DISINFESTAZIONE MOSCHEE

a Monteforte d'Alpone?

Le moschee ti infastidiscono e non sai come difenderti?

Durante tutto l'anno alcuni ambienti del nostro paese diventano invivibili. La presenza delle moschee molte volte è veramente insopportabile. Una disinfestazione mirata a Monteforte d'Alpone è una soluzione per diminuire in modo definitivo la presenza delle moschee nei nostri borghi.