Lo scorso Sabato 29 Ottobre è nato a Cassinetta di Lugagnano - primo Comune italiano ad avere decretato la crescita zero urbanistica - il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e al contemporaneo avvio della nuova campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori".

 

Si è trattato di un'assemblea appassionata e appassionante, con la partecipazione di oltre 500 persone provenienti da ben 18 Regioni. A questo link  www.stopalconsumoditerritorio.it ...  potete leggere un breve resoconto della giornata.

Mentre a questo link:  http://www.ilcambiamento.it/territorio/salviamo_paesaggio_resoconto_video.html potete seguire la registrazione filmata degli interventi della plenaria della mattina.

Ora il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua non è più da solo nel difendere i beni comuni, su cui siamo certi sia necessario rifondare i principi di una nuova società e di un nuovo orizzonte civico; e, dopo l'unitarietà d'intenti raggiunta per la salvaguardia dell'elemento "acqua", ecco ora il secondo gradino volto alla difesa del suolo, della terra, dei territori, dei paesaggi.

Il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio nasce con spalle forti: già oggi sono oltre 4.000 le persone che vi aderiscono e oltre 400 le organizzazioni che ne fanno parte, tra cui tutte le associazioni ambientaliste nazionali e decine di comitati locali.

Che cosa si propone di fare il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio ?

Innanzitutto un capillare lavoro di comunicazione, informazione e formazione (o più semplicemente di "cultura del territorio", come a più riprese si è detto nei vari interventi a Cassinetta) che si accompagni alla nascita di Comitati locali pronti a sostenere banchetti di ascolto e di raccolte firme. E la costruzione di una serie di "strumenti operativi":

- una campagna di richiesta perentoria a tutti i Comuni italiani affinchè venga sviluppato un censimento capillare delle strutture edilizie esistenti e sfitte, vuote, non utilizzate e che rapidamente questi dati vengano messi a disposizione del Forum nazionale e dei cittadini del territorio;

-la stesura di una Proposta di Legge d'iniziativa popolare scritta collettivamente da tutti gli aderenti al nascente Forum nazionale, da sottoporre alla necessaria raccolta firme (ne occorreranno 50.000 ma l'obiettivo è di raccoglierne otto/dieci volte di più) e, quindi, da suggerire alle commissioni parlamentari per una discussione analitica.

La Proposta di Legge popolare ha già le sue "linee guida" ed entrerà ora nella fase di autentica redazione; si pone l'obiettivo di arrestare il consumo di suolo e prevede che nuove occupazioni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali saranno consentite esclusivamente qualora non sussistano alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti.

Sarà una proposta di legge popolare sin dal suo metodo realizzativo; si è infatti deciso di non affidarla a giuristi o legali fino a che tutti gli aderenti al Forum non avranno completato la loro individuale valutazione delle "linee guida", limato, corretto, integrato: sarà quindi un testo scritto a mille mani ! E da subito, ci si è preoccupati anche di far sì che la proposta di legge sia breve, di facile comprensione anche per i "non addetti ai lavori", prive di possibili ambiguità o interpretabilità. Non sarà facile, ma il percorso individuato, per quanto certamente faticoso, appare decisamente appassionante.

Con questa legge si vorrebbe rendere obbligatoria - per tutti i Comuni italiani - la moratoria/sospensione temporanea di tutte le nuove edificazioni previste dai Piani Regolatori/Piani di Gestione del Territorio e relative varianti, finchè non sarà stato completato un censimento del patrimonio edilizio esistente che evidenzi:

-l'ammontare delle superfici occupate dalle strutture (residenziali, industriali, artigianali, commerciali, direzionali, terziarie, pubbliche, agricole ecc.) già presenti all'interno dell'ambito comunale non utilizzate o in costruzione;

-il dato numerico "censito" degli edifici non utilizzati/non abitati nonchè il patrimonio dismesso, riconvertibile e recuperabile;

-il computo delle superfici delle aree edificabili di qualsivoglia destinazione, già previste dai vigenti strumenti urbanistici, ma non ancora attuate;

-il computo del consumo di suolo, esteso ai 5 anni precedenti.

Al termine del censimento, ciascun Comune italiano dovrà mettere a disposizione della collettività i dati raccolti e istituire obbligatoriamente un tavolo di lavoro partecipato che veda presente ogni cittadino residente del Comune che ne desideri far parte, oltre agli amministratori comunali, ai tecnici comunali, a professionisti e tecnici del settore. Questa nuova forma di partecipazione collettiva rappresenterà una assemblea decisionale e verrà istituita con un preciso obiettivo: permettere la migliore utilizzazione-ottimizzazione del patrimonio edilizio esistente e a questo rivolgere il soddisfacimento delle esigenze abitative, commerciali e produttive della comunità di riferimento.

Domenico Finiguerra, Alessandro Mortarino, Gino Scarsi