Il protocollo siglato nel 2017 fra Ministero delle infrastrutture, Ministero dei beni culturali, Regione Veneto, Regione Lombardia e Provincia di Trento ha dato il via alla realizzazione di un anello circumlacuale di 140 km.

Le associazioni e i comitati ambientalisti dei Verona, Brescia e Trento denunciano il rischio concreto di ritrovarci con tratti di piste scollegati tra loro, pesantemente impattanti e privi dei requisiti tecnici previsti dal progetto e dalle normative nazionali ed europee.

Il 20 ottobre 2018 a Toscolano Maderno si è costituito il "Coordinamento per la Mobilità Sostenibile nel Lago di Garda" (d'ora in poi Coordinamento) avente lo scopo principale di avanzare proposte sulla riorganizzazione della Mobilità nelle località turistiche del Garda e in particolare sulla Ciclovia del Garda (Tipologia Cicloturistica di livello nazionale) .

Il progetto di fattibilità economico-finanziaria della Ciclovia del Garda, previsto nel protocollo dell'8 agosto 2017, firmato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Regione Veneto, dalla Regione Lombardia e dalla Provincia Autonoma di Trento (capofila), interessa 19 comuni afferenti il lago di Garda e riguarda un'opera di valenza sovra-regionale di notevole importanza per lo sviluppo economico e sociale dell'intera area Gardesana con una lunghezza di 140 Km complessivi.

Il Coordinamento non mette in discussione SE realizzare l'opera bensì COME realizzarla.

Infatti ogni singola tratta interessa territori di diversa morfologia, con rischi idrogeologici diversi (documentati dalle mappe di rischio delle Regioni Veneto e Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento) e addirittura aree protette e quindi di notevole interesse paesaggistico e naturalistico. Tali aspetti conferiscono al progetto elementi oggettivi di criticità.

Nel succitato protocollo si individua la Provincia Autonoma di Trento come Ente capofila.
Il Coordinamento richiede, alla Provincia Autonoma di Trento (Capofila), sin d'ora di realizzare il progetto definitivo ed esecutivo dei lotti funzionali che saranno individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (art. 3 lett. e del protocollo) dell'opera, con lo scopo di perseguire i seguenti obiettivi:
- SICUREZZA - Prevedendo opere di difesa attive e passive proporzionate ai rischi idrogeologici documentati dalle mappe, in particolare per la caduta massi.
- TUTELA DEL PAESAGGIO E SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE - Realizzando un'accurata progettazione con la consulenza di esperti naturalisti e paesaggisti, che sappiano trovare soluzioni intelligenti per ridurre al minimo gli impatti.
- FUNZIONALITÀ - Progettare le opere ed integrarle nella pianificazione territoriale sovra comunale della Mobilità Sostenibile, con requisiti tecnici uniformi e tali da consentire l'uso agevole delle infrastrutture a turisti e residenti, in particolare a persone diversamente abili, garantendo una adeguata fruibilità sia ai ciclisti che ai pedoni.

Il Coordinamento propone all'Ente capofila di introdurre, sin da subito, nel protocollo l'impegno di sottoporre in forma volontaria il progetto alla procedura di VIA, VAS e VINCA.
Il Coordinamento avvierà iniziative, presso il Parlamento, per la modifica del Dlgs 152/2006 (TUA) con lo scopo di rendere obbligatorio la procedura di VIA, VAS e VINCA per ciclovie e piste ciclopedonali di importo complessivo superiore a 100 milioni di euro e di lunghezza superiore a 100 km .
Il Coordinamento, in relazione alla Legge n. 2 del 11 gennaio 2018, ritiene indispensabile e doveroso che, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa progettuale che non sia coerente con il protocollo e la direttiva tecnica specifica per le Ciclovie Turistiche emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti, a cui è soggetta la Ciclovia del Garda, si attenda l'emanazione del "Piano generale della mobilità ciclistica" previsto dall'art. 3 della citata legge, il quale è adottato anche in coerenza con il sistema delle ciclovie turistiche di interesse nazionale.

Questo piano fa parte integrante del "Piano Generale dei Trasporti e della Logistica", per cui si rivendica che le ciclovie di interesse nazionale siano soggette a VIA.
Senza una valutazione accurata dei costi e benefici sociali e ambientali e senza un coinvolgimento delle comunità interessate, non è possibile procedere ad una progettazione valida e rispettosa del territorio e delle Comunità. Al primo posto dobbiamo mettere il Lago di Garda e le persone che ci vivono e non gli interessi economici.

D'altra parte il Coordinamento ritiene fondamentale che ci sia un'unica Cabina di regia per la progettazione dell'opera e stigmatizza l'attuale prassi di delegare ad ogni singolo comune tale attività.
L'esempio del Comune di Limone sul Garda è emblematico in tal senso. Sono stati utilizzati i fondi dei Comuni Confinanti, messi a disposizione dalle Provincie autonome di Trento e Bolzano, per realizzare due chilometri di pista ciclopedonale che però sta presentando problemi (caduta massi) e l' impatto ambientale prodotto è a nostro avviso eccessivo.

Il Coordinamento organizzerà iniziative pubbliche con lo scopo di sensibilizzare le Comunità interessate del Veneto, della Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento ai temi connessi alla progettazione e alla realizzazione della pista ciclopedonale del Garda.

COORDINAMENTO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE NEL LAGO DI GARDA

20 Novembre 2018

Hanno aderito al Manifesto:

WWF Trento-Verona - Brescia
Italia Nostra Trento-Verona
Legambiente Verona
Amici della Terra Alto Garda e Ledro
Gruppo culturale Nago Torbole
Comitato Tre Sponde
Associazione Riccardo Pinter
Comitato Salvaguardia Olivaia
Comitato Sviluppo Sostenibile
Coordinamento G.A.R.D.A.

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