I cinghiali, dopo essere stati incautamente introdotti nella nostra provincia dai cacciatori, si sono moltiplicati in maniera esponenziale, provocando danni ingenti alle colture, ai prati e al sottobosco. I lupi svolgono una importante funzione di equilibrio, di contenimento e di selezione naturale nell'ecosistema frequentato dai cinghiali e dagli ungulati in genere.

I CINGHIALI IN LESSINIA METTONO A RISCHIO LA PERMANENZA DELLE AZIENDE AGRICOLE.

La Cronaca 9.11.12

IO, OSTAGGIO DEI CINGHIALI. GIARDINO E VIGNETO DISTRUTTI.

L'Arena 19.9.13.

I CINGHIALI? IN LESSINIA SONO UN FLAGELLO.

L'Arena 22.05.13.

"Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha firmato in questi giorni l'ordinanza che permette la cattura e l'abbattimento dei cinghiali nel territorio comunale. Il provvedimento ricalca quelli di altri comuni della provincia e, secondo gli uffici comunali, si è reso necessario a causa degli avvistamenti sempre più frequenti, in particolare nell'area compresa tra Quinzano, Avesa e le Torricelle, in Valpantena, Valsquaranto, Pian di Castagnè".

BigHunter.it 27 settembre 2013.

TROPPI I CAMOSCI SUL BALDO. CRESCE IL PERICOLO DI MALATTIE.

L'arena 18.03.2015

In questo ultimo articolo si mette in evidenza come l'eccessivo numero di capi esponga la specie "a rischi di epidemie che risulterebbero disastrose". La presenza di 1400 camosci nella zona sommitale del Monte Baldo è probabilmente legata alla presenza dell'orso  e dell'aquila reale, naturali predatori degli ungulati.

www.lifewolfalps.eu ...

I LUPI TRENTINI IN LESSINIA RIESCONO A CONTENERE I CINGHIALI.

Trentino CorriereAlpi 25.02.15

Grazie al ritorno del predatore, drastico calo di danni nel 2014 in tutta la zona di presenza.

La biologa Bragalanti: "Il lupo è uno straordinario fattore di equilibrio degli ecosistemi"

"Non è certo un'eccezione, questa predazione" - ricorda Natalia Bragalanti, la biologa che, insieme all'Assistente Forestale Tommaso Borghetti, era sul posto quel giorno. Il lupo preda da millenni gli animali selvatici ma, essendone capace, se trova bestiame mal custodito preda anche quello, in modo opportunistico, vista la sua intelligenza sociale. Il tema al centro del dibattito dunque dovrebbe essere soprattutto la prevenzione, fanno notare da tempo gli esperti.

Di recente un articolo pubblicato sul quotidiano L'Arena annunciava il drastico calo dei danni da cinghiale denunciati nel 2014 proprio in Lessinia. La probabilità che sia il ritorno del lupo ad aver prodotto questo calo è, sotto il profilo biologico, molto verosimile. Servono studi ulteriori però per accertarlo e capire ancora di più cosa sta accadendo dentro l'ecosistema della Lessinia. La presenza del cinghiale, del resto, specie alloctona e considerata problematica, a sua volta scatena proteste, per i danni che questo ungulato massiccio provoca all'agricoltura.

A riprova, qualora ve ne fosse bisogno, di questo concetto consolidato per la scienza, c'è l'affascinante storia d'Oltreoceano, giunta all'anniversario ventennale proprio quest'anno, della reintroduzione dei lupi nel mitico Parco nazionale di Yellowstone, appunto risalente a vent'anni fa. I lupi ritornati nell'ambiente hanno prodotto a Yellowstone effetti a catena complessi e positivamente imprevisti, come una migliore condizione delle vegetazione e dei corsi d'acqua, una migliore condizione della popolazione dei castori, dei mustelidi e dell'avifauna, il cambio di uso del territorio e delle prede dei coyote, un riequilibrio delle popolazioni di ungulati. La presenza dei lupi a Yellowstone ha perfino cambiato il corso dei fiumi e la geografia dei luoghi.

Resta il dato che la dieta del lupo è nelle Alpi composta principalmente di ungulati selvatici. I lupi sono animali intelligenti, potenti e profondamente sociali. Se scacciassimo le icone che sovrapponiamo alla loro fisicità e biologia, li capiremmo per quello che sono. Danno la morte a diverse specie e al tempo stesso la permettono e favoriscono per altre specie. Si chiama cascata trofica, è un effetto che oggi è considerato una delle scoperte scientifiche più affascinanti.

trentinocorrierealpi.gelocal.it ...

La rivista Il Cacciatore, febbraio-marzo 2015, riporta i risultati di uno studio pubblicato su una importante rivista scientifica americana da alcuni ricercatori dell'università di Washington. "In questo studio viene analizzato il rapporto tra l'uccisione legale di lupi in America e l'incidenza di predazioni sugli allevamenti di bovini ed ovini. Sorprendentemente, dalla enorme mole di dati raccolti emerge che l'efficacia del controllo letale dei predatori non porta sempre ai risultati sperati.

La ricerca ha valutato l'incidenza della soppressione dei lupi nella riduzione di predazioni del bestiame negli stati Idaho, Montana e Wyoming dal 1987 al 2012. Ebbene, il numero dei capi di bestiame predati in un anno è risultato associato positivamente, e non negativamente, al numero di lupi uccisi l'anno precedente. Con un maggior controllo dei lupi, le probabilità di danni al bestiame aumentava del 4% per gli ovini e del 5-6% per i bovini. Inoltre il controllo letale dei lupi sembra correlato ad un aumento dei danni in una zona più ampia rispetto a quella interessata da attacchi l'anno precedente.

Questi risultati sono supportati da quelli raccolti da altri ricercatori nel 2008 in Minnesota, i quali hanno scoperto che in tutto lo stato in nessun caso l'uccisione di un alto numero di lupi portava ad una riduzione delle predazioni l'anno successivo. Sembra che il controllo del lupo sia associato con una ridotta predazione su scala locale, ma con un aumento di predazioni su scala più grande.

E' corretto ricordare che ogni contesto ambientale è diverso, ma è altrettanto corretto ribadire che, a fronte di dati così netti, chiedere l'abbattimento del lupo nel nostro paese certamente non rappresenta una soluzione accettabile".

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